Caratteristiche, storia e abbinamenti
I cavatelli rappresentano con buona probabilità la più antica pasta fatta in casa in Italia insieme alle “lagane” (lasagne). Sono un tipo di pasta cava, molto affine ai gnocchetti sardi ma distinta da questi ultimi poichè non rigati.
I cavatelli appartengono al gruppo delle paste dette “stracinate” nei dialetti meridionali, ovvero “trascinate”, termine che restituisce il gesto del trascinamento della pasta fatto con le dita sul piano di lavoro per realizzarle. La loro origine non ha una datazione precisa, abbiamo le prime testimonianze della loro presenza sulle tavole nel Sud Italia durante l’impero di Federico II (c.a. 1.200).
Detti “cavatielle” in dialetto molisano, il nome deriva dalla forma incavata perfetta per raccogliere il sugo ed i condimenti.
La ricetta originale vuole che i cavatelli siano lisci – anche se qualcuno li crea nella variante rigata – e che abbiano una dimensione tale che “un cucchiaio possa contenerne non più di 10”.
Tempo di cottura dei cavatelli
11 minuti
Origine regionale
I cavatelli sono originari del Molise sebbene si siano presto diffusi in tutto il Sud Italia a partire dai confinanti Abruzzo, Puglia, Basilicata per arrivare poi anche in Campania e Sicilia. Ancora non sappiamo se si tratta di una effettiva diffusione o di una nascita di varianti parallele.
Migliori abbinamenti
Il piatto tipico molisano prende il nome di “cavatielle e carne e puorche” ovvero “cavatielli e carne di maiale”, proposto durante le più svariate festività e sagre indipendentemente dalla stagione. La tradizione vuole che vengano accompagnati da un ragù molto ricco preparato con costolette di maiale, salsiccia e pomodoro. Un’altra ricetta tipica li accompagna con il “sugo vedovo” ovvero un sugo povero, senza carne, a base di lardo locale, pomodoro, basilico e prezzemolo. Possibile trovarli anche in una variante vegetariana con “sugo di spigatelli” ovvero broccoli e peperoncino o altre verdure secondo le disponibilità stagionali.
Nelle regioni limitrofe i cavatelli per tradizione vengono serviti con frutti di mare o con le cime di rapa in Puglia, con i peperoni cruschi e ricotta salata in Basilicata, con sugo di castrato e broccoli in Campania e con sugo di pomodoro, basilico e melanzane fritte in Sicilia.
Ingredienti
Semola di grano duro e acqua
Valori nutrizionali medi per 100g di prodotto crudo
– Valore energetico: 1508 kJ / 356 Kcal
– Grassi: 1,5 g
– di cui saturi: 0,4 g
– Carboidrati: 72 g
– di cui zuccheri: 3,0 g
– Fibra: 3,0 g
– Proteine: 12 g
– Sale: < 0,01 g
Consigli per la preparazione
Cucini la pasta in modo sostenibile? Ecco qui piccoli accorgimenti che fanno la differenza.
1. Non sprecare l’acqua, utilizza la quantità necessaria: 1 litro di acqua ogni 100 grammi di pasta secca
2. La cottura con coperchio fa risparmiare tempo e gas e l’acqua raggiungerà l’ebollizione prima
3. Aggiungi il sale non appena l’acqua ha raggiunto l’ebollizione e subito dopo butta la pasta
4. Metti il coperchio a metà cottura, spegni il gas (o la piastra elettrica) e termina così la preparazione, con la pasta nell’acqua calda, nella pentola chiusa.
Scopri qui tutti i formati della linea Valdigrano classica.