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Curiosità

Pasta biologica: cosa significa davvero?

La pasta biologica è il frutto di una coltivazione biologica, ovvero una pratica che non ammette l’uso indiscriminato di prodotti chimici e di materiali inorganici come concimi, pesticidi, anticrittogamici e antiparassitari.

L’agricoltura biologica ha infatti come obiettivo quello di ridurre al minimo, se non azzerare, l’utilizzo di questi prodotti che possono avere conseguenze nocive per l’ambiente o dare origine a residui nel grano duro.

L’utilizzo ridotto al minimo oppure nullo di questi prodotti può avvenire attraverso l’impiego di misure preventive nella lotta contro i parassiti, le malattie e le erbe infestanti (che possono ad esempio ridurre di molto l’uso dei pesticidi) oppure attraverso l’attuazione di pratiche agronomiche come la corretta rotazione di colture diverse sullo stesso terreno (con la quale è possibile ridurre l’utilizzo dei concimi chimici).

Esistono degli Enti Certificatori che controllano le aziende di produzione biologica in tutte le loro fasi: la produzione agricola, la trasformazione, l’etichettatura e la commercializzazione. A questi controlli imprescindibili per ottenere la certificazione di prodotto bio e che permettono di riportare sulla confezione il logo biologico dell’Unione Europea si aggiungono altri controlli sistemici svolti dalle pubbliche autorità come i NAS o la Guardia di Finanza, con l’obiettivo di verificare la correttezza delle procedure adottate dalle aziende certificate bio.

Perché scegliere la pasta biologica?

Prediligere un’alimentazione a base di pasta biologica ha benefici per il benessere fisico. Il palato infatti può non accorgersi della differenza tra una pasta biologica e una pasta prodotta non-biologica, ma l’organismo se ne accorge, visto che grazie ai limiti imposti dalla legislazione cogente introduciamo un alimento sicuramente più salutare.

Oltre ai benefici per la salute dell’uomo, il biologico produce anche un minor impatto sull’ambiente questo permette di mantenere un ecosistema più sano e pulito.

Per eliminare qualsiasi dubbio vi confermiamo che la pasta biologica può avere le stesse proprietà e gli stessi valori nutrizionali della pasta tradizionale. Da sempre considerata un ottimo alimento per gli sportivi, che utilizzano la pasta come fonte principale di carboidrati per i propri allenamenti, si può ricevere dalla pasta biologica un apporto calorico uguale a quello ottenuto da un piatto di pasta non bio.

E dal momento che la pasta biologica rappresenta una variante della pasta tradizionale, la quantità di carboidrati resta pressoché uguale. È un errore pensare che l’una o l’altra possano fare ingrassare di più o di meno. Bisogna sempre porzionare questo alimento sulla base del proprio piano alimentare.

Quando preferire la pasta biologica integrale?

Prima di tutto affermiamo che a prescindere dalla distinzione tra “bianca” ed “integrale” decidere di integrare la pasta biologica all’interno della propria dieta è una scelta lungimirante i cui benefici sono soprattutto sul lungo termine.

Ora proviamo anche a spiegarvi perché spesso si dice che tra le paste biologiche quella integrale sia l’esempio di pasta biologica migliore.

Con il termine “integrale” sappiamo che la semola utilizzata non è soggetta ai processi di raffinazione adottati ad esempio per la pasta di semola classica (bianca). Per cui nella semola integrale vengono mantenute tutte le componenti del chicco: quindi oltre il cuore del granello di grano (o endosperma) anche la parte cruscale, che del granello costituisce il rivestimento esterno arricchendo così il prodotto del contenuto in fibre.

Proprio per questo motivo se si tratta di pasta integrale è preferibile sceglierla BIO: dal momento che l’integrale non subisce gli stessi processi di raffinazione della pasta bianca e include nella propria semola anche la macinazione della superficie esterna del chicco di grano duro è meglio evitare di scegliere paste integrali non bio che possono includere nel loro processo di coltivazione l’utilizzo di sostanze chimiche di cui sopra che si depositano proprio sulla superficie più esterna.

Decidere di integrare la pasta integrale nel proprio piano alimentare apporta una serie di vantaggi dovuti principalmente alla presenza maggiore di fibre che ha come conseguenza:

L’agevolazione del processo intestinale;

La sensazione di sazietà. La fibra, essendo più voluminosa, da un maggior senso di sazietà e questo permette di ridurre le porzioni. Inoltre la presenza delle fibre rallenta l’assimilazione dei carboidrati, con conseguente riduzione dell’accumulo di grassi;

L’indice glicemico più basso.

L’unica attenzione da riservare alla variabile fibre è proprio questa: pur essendo la pasta integrale un alimento sano e ricco di ottime proprietà nutrizionali non è adatto per tutti. La dovrebbero evitare le persone con intestino delicato.

Il sapore oltre alle proprietà della pasta integrale differisce da quello della pasta bianca. Il gusto “di grano” è più deciso e intenso.

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